Ravenna, l'entrata del Museo Nazionale.
Ravenna, esterno del Museo archeologico Nazionale, visto da Via Galla Placidia.
Musei

Museo archeologico nazionale di Ravenna

Le sue preziose collezioni ti emozioneranno con dettagli inaspettati sulla gloriosa storia della città.

Ravenna, Museo archeologico Nazionale, sala con gli arredi marmorei da San Michele in Africisco.
Ravenna, Museo archeologico Nazionale, sala con gli arredi marmorei da San Michele in Africisco.
Ravenna, Museo archeologico Nazionale, sala del refettorio con gli affreschi staccati di Santa Chiara.
Ravenna, Museo archeologico Nazionale, sala del refettorio con gli affreschi staccati di Santa Chiara.

Nelle sale del museo si ammira l’evoluzione storica di Ravenna attraverso ritrovamenti archeologici e importanti capolavori artistici. Sono esposti pregevoli mosaici pavimentali da chiese e palazzi perduti e una straordinaria sinopia staccata dall’abside della basilica di Sant’Apollinare in Classe.

Storia

È allestito all’interno dell’ex convento della basilica di San Vitale che sorge accanto alla splendida basilica e al mausoleo di Galla Placidia. Il primo nucleo è nato tra il 1877 e il 1889 grazie allo scultore Enrico Pazzi, che volle donare alla città un moderno Museo Civico. Era formato, inizialmente, dai tanti oggetti raccolti e conservati dai monaci di Classe. Dal 1885 è poi diventato Nazionale, arricchendosi di preziosissimi materiali emersi durante numerose campagne di scavo archeologico o fortuiti ritrovamenti. Dal 1913 si trova nella sede attuale. Una visita al Museo Nazionale e alle sue preziose collezioni ti farà cogliere lo splendore della città nel corso dei secoli e scoprire dettagli inaspettati. Sono conservati, oltre a un intero ciclo di affreschi staccati del XIV secolo di Pietro da Rimini, fulgido esempio di pittura trecentesca, anche stoffe bizantine, pregiati dipinti, avori, sculture, terracotta, armi, monete e addirittura una farmacia. Preziosi e unici sono i marmi d’arredo e il mosaico pavimentale dalla scomparsa chiesa di San Michele in Africisco (VI sec.) e un disegno preparatorio murale in terra rossa, la sinopia, staccato dall’abside della basilica di Sant’Apollinare in Classe negli anni ’70. Una sezione del percorso museale è dedicata al mosaico contemporaneo, in cui sono raccolte le opere donate da importanti artisti: Felice Nittolo, Marco De Luca, CaCO3, Sara Vasini e altri.

I mosaici imperdibili di questo luogo

Testa d’angelo da San Vitale

Questo frammento di testa d’Angelo è stato staccato nel 1885 dalla volta del presbiterio di San Vitale, perché pericolante. Abbiamo l’occasione così di vedere da vicino come i mosaicisti dell’età giustinianea realizzavano i visi. Le tessere sono allettate per grandi campiture: le tessere bianche del viso, frutto di un restauro medievale, si compenetrano con le tessere in cotto, rossicce, a definire la pelle e i volumi. L’acconciatura è definita da tessere scure, così come i lineamenti del viso, gli occhi e le ombre del naso. Lo sfondo verde omogeneo, che tocca il contorno rosso dell’aureola, composta da tessere d’oro, rendono il tutto grafico e un po’ piatto. Non è una mancanza di abilità: l’arte bizantina voleva esprimere concetti, non imitare la realtà.
Ravenna, Museo Nazionale, frammento di testa d'angelo da San Vitale.

Mosaico pavimentale da San Michele in Africisco

Sono tante le chiese scomparse di Ravenna, purtroppo. San Michele in Africisco, eretta nel VI secolo, è una di queste: i muri dell’abside sono ancora visibili all’interno di un negozio in Piazza Andrea Costa. L’interno a tre navate era ornato di mosaici parietali che, per varie vicissitudini, oggi son divisi tra Berlino, Torcello e Londra. In una campagna di scavo è emerso questo delicato e raffinato mosaico pavimentale. L’effetto è quello di un prezioso tappeto geometrico. È formato da file di tessere disposte in obliquo che creano reticolati, all’interno dei quali sono inseriti semplici rombi o delicati fiori stilizzati. La cornice presenta fiori di loto. I calici, disposti in ritmo alternato, dritto e rovescio, spiccano su un fondo scuro e i loro petali sono verdi e rossi e digradano con delicatezza fino al bianco.
Ravenna, Museo Arcivescovile, mosaico pavimentale da San Michele in Africisco.

Sinopia da Sant’Apollinare in Classe

Nell’antichità l’esecuzione pratica dei cicli musivi era divisa tra tante figure. Il pictor imaginarius, il creativo che ideava e realizzava il progetto; Il pictor parietarius, cioè il pittore che riportava le immagini sulla parete, infine il magister musivarius, cioè il mosaicista. A volte accadeva che, in corso d’opera, ci fossero ripensamenti e fosse tutto da riorganizzare. In Sant’Apollinare in Classe accadde proprio questo. Ce lo narra questa porzione di muro staccato durante i restauri del 1970-1976. Al posto delle splendide pecorelle che oggi circondano Sant’Apollinare, nella prima versione si volevano pavoni e colombe affrontate a vasi. Per sinopia si intende il disegno preparatorio di un mosaico, o affresco, in terra rossa. Prende il nome da Sinope, la città affacciata sul Mar Nero da cui veniva asportata la polvere colorante.
Ravenna, Museo Nazionale, la sinopia trovata sotto il mosaico dell'abside di Sant'Apollinare in Classe.

Frammento di mosaico pavimentale con muso di leone

Nel cosiddetto Palazzo di Teodorico, accanto alla chiesa di Sant’Apollinare Nuovo, è stato trovato questo frammento nel peristilio, cioè nel porticato a colonne che correva all’esterno dell’edificio. È costituito da tessere in marmo, pietre e cotto: materiali resistenti, ottimi per essere calpestati. Scopriamo i volumi del muso del felino, e della sua vaporosa criniera, seguendo gli andamenti delle tessere: lineari per i contorni, a cerchi concentrici per suggerirci le orecchie e l’arrotondarsi della mascella. Le ombre sono disegnate tramite file isolate di tessere nere, mentre la criniera, colpita dalla luce, è definita da tessere color ocra.
Ravenna, Museo Nazionale, frammento di mosaico con testa di leone proveniente dal palazzo di Teodorico.

Info sul luogo

Via San Vitale, 17, 48121 Ravenna RA

Info aggiuntive

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Tariffe

Intero

Intero: € 6
Tariffa agevolata*: € 2
* Cittadini europei e cittadini di paesi non comunitari a condizione di reciprocità tra i 18 e i 25 anni
Ogni prima domenica del mese l’ingresso al museo è gratuito.
Inoltre, anche il 7 febbraio, 25 aprile, 2 giugno, 23 luglio, 30 agosto, 14 ottobre (Notte d’Oro), 4 novembre e 7 dicembre l’accesso è gratuito.

Biglietto cumulativo

Museo Nazionale + Basilica di Sant’Apollinare in Classe + Mausoleo di Teodorico: € 10.
Il biglietto è acquistabile online o presso le biglietterie di tutti i musei e le aree gestiste dalla Fondazione RavennAntica.

Prenotazioni

Il biglietto è acquistabile online o presso le biglietterie di tutti i musei e le aree gestiste dalla Fondazione RavennAntica

Gratuità

Ogni prima domenica del mese l’ingresso al museo è gratuito.
Inoltre, anche il 7 febbraio, 25 aprile, 2 giugno, 23 luglio, 30 agosto, 14 ottobre (Notte d’Oro), 4 novembre e 7 dicembre l’accesso è gratuito.
Sono, inoltre, previste ulteriori agevolazioni per l’ingresso.

Ravenna, due persone ammirano un mosaico al Mar, Museo d'Arte della città di Ravenna.
I luoghi del mosaico

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