Una sala della mostra dei mosaici antichi di Ravenna a Salonicco.
Le storie del mosaico

Le copie dei mosaici antichi di Ravenna

Dal 1951, alcuni meravigliosi mosaici di Ravenna stanno facendo il giro del mondo grazie alla Mostra delle copie dei mosaici antichi. Si tratta di riproduzioni fedelissime delle più belle figurazioni musive presenti nei monumenti paleocristiani e bizantini della città.
L’idea di questo progetto nacque negli anni ’50-’60, durante i restauri post-bellici, quando le impalcature all’interno dei monumenti ravennati permisero ai restauratori di avvicinarsi ai mosaici. Essi poterono ricalcarli con carta da lucido, rilevare con precisione la forma di ogni tessera e riportare con minuzia la tinta degli smalti e dei marmi ad acquerello.

Tra i restauratori che eseguirono questi rilievi ci sono Alessandro Azzaroni, Giuseppe Zampiga, Libera Musiani, Sergio Cicognani e Ines Morigi Berti. L’obiettivo principale era conservativo, ma i cartoni erano anche utilizzati a scuola per essere riportati sulla calce e fare da guida ai giovani mosaicisti, che realizzavano le copie per allenare la mano alle forme, dimensioni e andamenti delle tessere.
Giuseppe Bovini, ispettore presso la Soprintendenza ai Monumenti della Romagna dal 1950 e Direttore del Museo Nazionale, insieme al prof. Teodoro Orselli, allora direttore dell’Accademia di Belle Arti, ebbe l’idea di liberare i mosaici ravennati dai vincoli delle pareti a cui erano stati originariamente applicati.

Grazie alle loro fedelissime copie in scala 1:1, si voleva permettere a tutto il mondo di ammirarne lo splendore. Questo patrimonio comprende sessanta pannelli di vari formati, realizzati tra il 1940 e il 1960 dal Gruppo Mosaicisti di Ravenna.
La mostra debuttò a Parigi nel 1951, riscuotendo un grandissimo successo. Ancora oggi, le raffinate copie dei mosaici antichi sono esposte regolarmente nelle più importanti città europee e americane, suscitando sempre maggiore stupore e tramandando il grande splendore della storia ravennate.